
L'idea è nata nel tentativo di realizzare un tavolino touch che permettesse a quattro giocatori di utilizzare in contemporanea dei videogame arcade: era quindi necessario che il pannello fosse in grado di distinguere gli utenti. È con questo stratagemma che lo schermo è in grado di riconoscere l'utente e permettere al gioco di agire di conseguenza. È nato così il primo prototipo, non a caso installato su un tavolo da videogiochi, per utilizzare il quale servono due mani: una sarà utilizzata per fornire l'input al touchscreen; l'altra invece dovrà toccare uno dei quattro elettrodi posti intorno al pannello.
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